Le distrofie muscolari degli arti (LGMD) sono caratterizzate da eterogeneità genetica e clinica: finora sono stati identificati sette loci autosomici dominanti e 12 autosomici recessivi. Gli obiettivi di questo studio sono stati quelli di valutare la proporzione relativa dei diversi tipi di LGMD in 181 pazienti LGMD prevalentemente italiani (che rappresentano 155 famiglie indipendenti), di descrivere il pattern clinico delle diverse forme, e di identificare possibili correlazioni tra genotipo, fenotipo e livelli di espressione proteica, come fattori prognostici. Sulla base dei dati proteici, la maggior parte dei probandi (n 5 72) ha presentato un deficit di calpina-3; altri difetti erano i seguenti: dysferlin (n531), sarcoglicani (n532), a-dystroglycan (n54), e caveolin-3 (n52). L’analisi genetica ha identificato 111 diverse mutazioni, tra cui 47 nuove. La frequenza relativa di LGMD era la seguente: LGMD1C (caveolina-3) 1,3%; LGMD2A (calpain-3) 28,4%; LGMD2B (dysferlin) 18,7%; LGMD2C (c-sarcoglicano) 4,5%; LGMD2D (a-sarcoglicano) 8,4%; LGMD2E (b-sarcoglicano) 4,5%; LGMD2F (d-sarcoglicano) 0,7%; LGMD2I (Fukutin-related protein) 6,4%; e indeterminato 27,1%. Rispetto alle popolazioni del Nord Europa, i pazienti italiani hanno meno probabilità di essere affetti da LGMD2I. L’ordine di gravità clinica decrescente era: sarcoglicanopatia, calpainopatia, disferlinopatia e caveolinopatia. I pazienti LGMD2I hanno mostrato sia presentazioni infantili non congegnali che lievi ad esordio tardivo. L’età all’insorgenza della malattia era correlata alla variabilità del genotipo e dei livelli proteici in LGMD2B. Le mutazioni troncanti hanno determinato un esordio più precoce rispetto alle sostituzioni missense (2075,1 anni contro 36,7711,1 anni; P 5 0,0037). Allo stesso modo, l’assenza di dysferlin è stata associata ad un esordio più precoce rispetto alla carenza parziale (20.27standard deviation [SD] 5.2 anni vs. 28.47SD 11.2 anni; P 5 0.014). Hum Mutat 29(2), 258-266, 2008.